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Le visure camerali smascherano affare di famiglia sulla sanità romana

Essere primari nel reparto di neurochirurgia nel Policlinico di Tor Vergata era come un titolo nobiliare, che passava di padre in figlio. È quanto emerge dal confronto delle visure camerali online da parte di alcuni parlamentari laziali, che hanno verificato come un cognome fosse ricorrente tra le carriere sanitarie. I motivi economici e le visure camerali sarebbero i fili conduttori di tutta la questione sanitaria romana, accanto al cognome eccellente e così diffuso tra le cariche importanti.

Il primo protagonista di questa storia è l'ex primario, che intende restare in carica anche se ha maturato da tempo i contributi per andare in pensione. Quando l'ospedale intima al primario di lasciare, questi fa ricorso, che non ha esiti positivi e sostiene la scelta dell'ospedale. Vedendosi costretto a lasciare, l'anziano primario, saltando le pratiche burocratiche, riesce in qualche modo a inserire al suo posto il figlio.

Qui scoppia l'interrogazione parlamentare. La visura camerale mostra anche che la famiglia non è solo una dinastia di Tor Vergata: una delle cliniche convenzionate con Tor Vergata è dell'altra figlia dello stesso anziano primario. Le stesse visure camerali riportano che il fratello della proprietaria della clinica è tra i soci, accanto a un altro parente dallo stesso cognome. Secondo l'interrogazione parlamentare, l'ex primario dirottava i pazienti verso la struttura privata della figlia per la radioterapia: i pazienti erano così costretti a pagare per un servizio di assistenza che in realtà poteva essere richiesto gratuitamente (tramite convenzioni e solo per alcune fasce di reddito) all'ospedale di Tor Vergata.

Altro dettaglio delle visure camerali online che fa discutere è che a capo della Fondazione dell'ospedale di Tor Vergata gestita dall'ex primario ci sia l'attuale governatore della Regione Lazio (Zingaretti), che dovrà valutare in sede regionale la posizione dei tre medici parenti riferendosi alle visure camerali dell'ospedale di Tor Vergata e della clinica convenzionata.

I rapporti non sono al vaglio degli inquirenti, ma l'interrogazione parlamentare per la questione non è la prima: diverse discussioni a livello regionale non sono riuscite a fare chiarezza, nemmeno con le visure camerali alla mano. Speriamo che questa sia la volta buona per mettere fine a una situazione che, se verificata da chi di competenza, andrebbe avanti da anni.