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Visure PRA online: uno dei sistemi per evitare truffe nella compravendita di auto

A Cassino, in provincia di Frosinone, si è recentemente risolto il caso di truffe nell’ambito della compravendita di autovetture.

Il fatto Lo schema era semplice: prima c’era l’acquisto del veicolo pagato con assegni non riscuotibili, poi la sua ripulitura con documenti falsi e infine la rivendita, per lo più all’estero (Lettonia, Bulgaria e Ungheria). Il traffico illegale di auto è stato fermato dopo due anni d’indagini, condotte dal pm Francesco Cerullo e coordinate dal procuratore Mario Mercone. Per questo reato sono state arrestate cinque persone, fra cui un funzionario deputato alle autenticazioni.

L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata a truffa, ricettazione, riciclaggio e falso. Le vittime, circa dieci, erano privati e imprenditori campani che operavano nel settore del commercio di autoveicoli; il mezzo era costituito invece dai siti di vendite online. Il ricavo dei delinquenti ammonta a circa un milione di euro, con duecento auto coinvolte.

Gli indagati non sono però solo i cinque individui arrestati: altre ventidue persone erano intervenute occasionalmente nel concerto del crimine. Decisivo il compito del titolare di un’agenzia di pratiche auto. Era lui, infatti, a provvedere alla pulitura dei veicoli prima della loro esportazione e rivendita.

Esiste a Pescara un precedente con modalità e dinamiche simili, risolto grazie all’operazione Tom Tom della Polstrada. Lo schema era pressoché lo stesso, con l’aggiunta di alcuni accorgimenti per non far destare dubbi e per ritardare eventuali controlli. La trattativa veniva conclusa di preferenza il venerdì pomeriggio, in modo che ci fossero due giorni di tempo per dileguarsi prima di eventuali verifiche. Verifiche che, in alcuni casi, non davano l’esito sperato perché le stesse banche faticavano a trovare l’inganno. Le agenzie di pratiche auto preferite erano quelle che davano la possibilità di chiudere la compravendita per via telematica e che consegnavano subito i documenti con il nome del nuovo proprietario. Dopo un primo passaggio di proprietà ne avveniva un secondo per confondere le acque. In più, per evitare rintracciamenti, tutte le pratiche venivano pagate in contanti.

Oltre ad eseguire delle visure PRA online preventive, per tutelarsi è sempre bene seguire queste semplici regole:

  • Prima di firmare, controllare che tutti i campi siano compilati e che ci sia la marca da bollo.
  • Firmare solo a favore dell’effettivo acquirente e non a favore di terzi, anche se scelti dal compratore stesso.
  • Consegnare il libretto di circolazione solo dopo aver firmato.
  • Sottoscrivere l’atto di vendita solo in presenza di persone autorizzate dalla legge ad autenticare il documento, come titolari o dipendenti di agenzie di pratiche auto, e firmare solo in questi luoghi deputati.
  • Chiedere una copia dell’atto di vendita, completo di data, firme e autenticazione del funzionario dell’agenzia. In questo modo ci si tutela nel caso in cui si accertino reati successivi al giorno della vendita.
  • Non firmare ulteriormente l’atto di vendita, né altri documenti eventualmente presentati dall’acquirente. Se costui insiste, farsi dare una spiegazione scritta. Nel caso in cui sia davvero necessaria una seconda sottoscrizione, accertarsi che sia identica alla prima.
  • Dopo due mesi dalla data della vendita, verificare che il nome del proprietario dell’auto corrisponda effettivamente a quello della persona cui si è venduta. Ciò è facilmente appurabile tramite visure PRA online o la fotocopia del nuovo certificato di proprietà.
  • Se non è possibile verificare il nome dell’acquirente o questo non combacia con quello della persona cui l’auto è stata venduta, è possibile avvalersi della “tutela del venditore”.